Varata questa mattina, alla Stazione Marittima di Venezia, Costa Fascinosa, la nuova ammiraglia di Costa Crociere. Con le sue 114.500 tonnellate di stazza per una capacità massima di 3.800 passeggeri e 1.110 persone di equipaggio, è assieme alla gemella Favolosa non solo la più grande nave che mai la compagnia abbia avuto ma anche la più grande nave da crociera battente bandiera italiana. È lunga 290 metri, larga 35,5 metri, può raggiungere i 23 nodi ed è dotata di 17 ponti, di cui 13 riservati ai passeggeri, per un totale di 1.508 cabine. Ha 5 ristoranti, 13 bar, 4 piscine, un campo polisportivo e un centro benessere di oltre 6.000 metri quadri, probabilmente il più grande realizzato su una nave.
Con un investimento da 510 milioni di euro, la Fascinosa è uscita dallo stabilimento di Marghera della Fincantieri, dove ha impegnato complessivamente circa 3.000 persone direttamente e altre 7.000 nell’indotto (ben 500 le aziende dell’indotto, per la maggior parte italiane, coinvolte). Dal 1990 a oggi, Costa Crociere ha investito 5,8 miliardi di euro nei cantieri italiani di Fincantieri, T. Mariotti e San Giorgio del Porto, per un totale di 14 imbarcazioni costruite o in ordine, oltre che l’ammodernamento di altre imbarcazioni già in servizio.
La consegna si è svolta alla presenza del ministro del Turismo italiano Piero Gnudi. Madrina della nuova ammiraglia è stata Elsa, figlia del ministro. “La consegna di Costa Fascinosa è un momento importante nel piano di ripresa della nostra azienda. È una conferma della grande solidità dell’azienda. Dopo il recente incidente di Costa Concordia – ha spiegato Pier Luigi Foschi, presidente e ad di Costa Crociere Spa – e nonostante la significativa crisi economica che riduce in modo importante i consumi, siamo già tornati ai livelli di prenotazione di un anno fa, in anticipo rispetto alle nostre previsioni. La nostra quota di mercato nei principali Paesi dove operiamo è rimasta invariata: eravamo, siamo e rimarremo il numero uno in Europa”.
A proposito della Costa Concordia, Foschi ha confermato che sarà rimossa in 9-12 mesi dal fondale davanti all’Isola del Giglio: “L’obiettivo è di portarla via in un solo pezzo, con un impatto minimo sull’ambiente e minimizzando anche l’impatto per l’industria turistica del Giglio”.
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