Su una delle alture anconitane, alla sommità di Colle Guasco, spicca il Duomo della città, dedicato al patrono San Ciriaco, eccezionale esempio di architettura romanica, con allinterno elementi dinfluenza bizantina e di stile gotico che testimoniano il lungo periodo di costruzione durato dallXI al XIII secolo. Sulla sinistra della Cattedrale sono i resti dellex Episcopio, dove Pio II Piccolomini morì nel 1464 mentre preparava la crociata contro i Turchi. La struttura, danneggiata, come del resto il Duomo e molti altri edifici della città, dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dal sisma del 1972, oggi ospita il Museo Diocesano con interessanti opere darte sacra. Meritano una tappa nel percorso anche il Palazzo del Governo, anticamente del Comune o degli Anziani, il Palazzo del Senato e le chiese di S. Maria della Piazza, altra struttura romanica, e quella del Gesù (XVII-XVIII sec.), per finire con la quattrocentesca Loggia dei Mercanti, esempio delle forti influenze veneziane sulla città di Ancona nel periodo rinascimentale.
Per il visitatore attento alle collezioni artistiche vanno segnalate le raccolte archeologiche del Museo Nazionale delle Marche, la Pinacoteca civica e la Galleria dArte Moderna, entrambe ospitate nel restaurato Palazzo Bosdari.
Ma Ancona è soprattutto città di costa, quindi meta per chi cerca rilassanti posti di mare. A ridosso della città è il cosiddetto Passetto, zona in parte tenuta a verde, luogo di svago tra i più belli della città. Si affaccia sulla costa, a picco sul mare, e il suo nome deriva proprio dallandatura caratteristica che gli anconetani tengono nel coprire il dislivello fino alla spiaggia, agevolati da una lunga scalinata, proprio a piccoli passi, da cui il termine passetto.
A completamento di una visita della regione anconetana non può essere dimenticata tutta la Riviera del Cònero, con località come Portonovo, Sirolo, Numana, ma soprattutto il gioiello naturale di Pietra La Croce con i suoi splendidi Scogli del Cavallo.
Insomma Ancona una realtà spesso sconosciuta inspiegabilmente: forse contribuiscono a questo gli anconetani stessi, così chiusi in sé da ispirare spiegazioni antropologiche che li vorrebbero tali in conseguenza della loro condizione molto simile a degli isolani, per due terzi circondati dal mare e altrettanto isolati dallentroterra marchigiano profondamente diverso per storia e cultura.