Benché piccola, Savoca è ricca di attrazioni ma è conosciuta soprattutto perché è riuscita ad ammaliare il cineasta Francis Ford Coppola che qua ha deciso di ambientare il celebre film Il Padrino. Ancora oggi, passeggiando tra queste strade, si ha la sensazione di incontrare i personaggi del capolavoro cinematografico tanto è il magnetismo infuso dalla pellicola, e non mancano tour dedicati al “giro del Padrino”.

Panorama di Savoca
Palazzo Trimarchi, in piazza FossiaAll’imbocco del paese, in Piazza Fossìa, il settecentesco Palazzo Trimarchi rivela ancora l’insegna del celebre Bar Vitelli dove Michael Corleone parlò con il padre della futura moglie Apollonia Vitelli: chiamato così dallo stesso Coppola, da allora è rimasto tale ed è preso di mira dai turisti che desiderano sedersi al tavolo del protagonista. Il Palazzo nobiliare della famiglia Trimarchi si presenta in stile neoclassico siciliano ed è stato ristrutturato nel 1773 come risulta da una data scolpita sulla chiave di volta del portale d’ingresso. Nonostante il rilevante interesse storico ed architettonico dell’edificio ciò che lo ha reso celebre è il bar, con il suo interno pieno di oggetti antichi e foto del cinema che ne fanno un piccolo museo.

Il Bar Vitelli
Le Chiese e il ConventoVicino alla piazza si trova l’odierna sede del Palazzo Municipale, costruito nel 1927, ma proseguendo il cinetour si arriva alla Chiesa di San Nicolò, che fece da sfondo alle nozze tra Micheal Corleone e la figlia del Padrino, che appare più come una fortificazione che un edificio sacro e al suo interno conta tre navate ed altari in marmi policromi decorati in stile barocco.
La Chiesa Madre del paese è però quella di Santa Maria in Cielo Assunta, dichiarata Monumento Nazionale Italiano nel 1910, che custodisce una cripta sotterranea con annesso quello che una volta era il luogo delegato alla mummificazione dei corpi e dei notabili conosciuto come putridarium. La chiesa venne edificata su una preesistente struttura verso il 1130, durante il regno del Re Ruggero II di Sicilia, ma ha subito diversi ammodernamenti come l’orientamento e l’edificazione del campanile e della canonica. Al suo interno sono custodite diverse opere di indubbio valore storico ed artistico tra cui due affreschi murali del XII secolo.

Esterno della Chiesa di San Nicolò
Anche nella Chiesa di San Michele compaiono diversi affreschi di pregio insieme a preziose tombe che si dice siano quelle di bambini non battezzati, sepolti e separati dagli altri. Di impatto particolarmente suggestivo è la Chiesa del Calvario, che si erge sull’omonimo colle proprio sopra il Quartiere San Giovanni, in una posizione panoramica da cui si possono ammirare, oltre a tutto il centro storico di Savoca, anche l’Etna, il Mar Jonio, il Capo Sant’Alessio e l’abitato di Santa Teresa di Riva. Già prima dell’anno 1000 esisteva in questo luogo un eremo dove vivevano alcuni monaci basiliani prima di passare le consegne ai gesuiti che, nel 1735, fecero restaurare la chiesa ormai in rovina dedicandola alla Beata Vergine dei Sette Dolori e della Santa Croce, oltre a farvi edificare le stazioni della Via Crucis. E' sempre rimasta legata ai riti della Settimana Santa ed ancora oggi, infatti, vi viene celebrata la suggestiva rappresentazione della Passione di Cristo. A testimonianza dell’antica struttura è rimasto un grande e pregevole arco di pietra.
Punto di partenza della Via Crucis è il Convento dei Cappuccini, che ospita la cripta con le salme dei notabili prelevate dalla Chiesa Madre una volta eseguita la mummificazione, che sono state studiate addirittura da un team internazionale di ricerca.

Affresco nel cortile del Convento dei Cappuccini raffigurante San Francesco
Il castello di Pantefur
Visitare Savoca significa fare un viaggio nel passato, in una realtà che offre poco caos in un contesto di antiche costruzioni d’epoca sospese in un panorama idilliaco. E non sono solo chiese: ad esempio rimane anche la testimonianza del Castello di Pantefur, di forma trapezoidale, che custodisce alcune parti della cinta muraria andata in rovina nel Settecento, o la Porta della città costruita all’epoca dei Normanni nel XII secolo, costituita da un arco a sesto acuto in pietra arenaria. Testimonianze storiche sono anche la Bifora, un’antica costruzione tardo medievale in stile gotico-spagnolo, oggi sottoposta al vincolo di tutela architettonica, e quello che resta dell’antico carcere della Terra di Savoca. Meglio conosciute e degne di una visita sono le rovine della Sinagoga, dove era solita pregare la folta comunità ebraica del paese. Da non perdere neanche la visita al Museo Storico Etnoantropologico, strutturato su più piani su cui sono riprodotti alcuni mestieri relativi al mondo antico insieme ai connessi utensili da lavoro.
