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futurismo, mostre, Emilia Romagna

Due importanti mostre sul Futurismo in Italia

In Emilia Romagna due mostre celebrano il progresso e il dinamismo della civiltà moderna con alcuni capolavori di Balla e Bot che si scagliano contro le regole della tradizione e i valori borghesi

Bot
CLP
BOT – Corsa 32 (fuga), 1932
A Parma Giacomo Balla, astrattista futurista
Alla Fondazione Magnani Rocca prosegue l’importante rassegna dedicata alla produzione artistica del più geniale dei futuristi. Si tratta di Giacomo Balla. Astrattista Futurista che curata da Elena Gigli e Stefano Roffi, presenta l’intero percorso artistico di Balla attraverso l’analisi del manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo”, uno dei testi teorici più rivoluzionari dell’arte del Novecento, sottoscritto dallo stesso Balla. In mostra oltre ottanta opere provenienti delle maggiori collezioni pubbliche e private alcune mai esposte prima di cui segnaliamo la “Fontana” proveniente dalla Banca d’Italia, “Linee forze di paesaggio + Sera del 1917-18” e il magnifico trittico “Maggio” della Corte Costituzionale.

I Futurismi del giocoliere BOT
Fino al 22 novembre lo Spazio Mostre della Fondazione di Piacenza e Vigevano ospita a Piacenza una grande retrospettiva dedicata ad Osvaldo Barbieri (1895-1958), il celebre artista che dopo aver aderito al futurismo si fece chiamare con l’acronimo di BOT. In mostra circa 400 opere provenienti da importanti raccolte pubbliche e private, oltre che dalle collezioni di diversi enti territoriali del piacentino. Il percorso espositivo curato da Elena Pontiggia racconta l’originale percorso creativo di un inesauribile sperimentatore, passato dalla pittura alla scultura, dal ready made alle avveniristiche contaminazioni con il graphic design, la fotografia, la poesia visuale.

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