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Con il consolidarsi delle Signorie le lotte tra feudatari si facevano più rare e il castello mutò diventando un piacevole e comodo palazzo pur conservando le caratteristiche antiche. Consistenti rifacimenti strutturali vennero attuati soprattutto nel Cinquecento e il secolo successivo portò alla nascita di una sfarzosa residenza principesca, quella che si ammira ancora oggi. Dimora che ha subito ulteriori modifiche nel Settecento e nell’Ottocento e che si è arricchita di innumerevoli opere d’arte e testimonianze del passato. Rimasta sempre della famiglia Meli Lupi, è un prezioso esempio del primo Barocco, con le sale che conservano inalterati gli arredi e il mobilio originari, sontuosi ed eleganti, provenienti soprattutto da Venezia. Ad arricchire le sale le decorazioni a fresco e a stucco di artisti come i fratelli Ferdinando e Francesco Galli Bibiena, che hanno raffigurato scene mitologiche ed episodi legati alla storia della famiglia. Tra i pittori che si sono succeduti a lavorare nella Rocca ci sono Felice Boselli, il Brescianino e G.B. Lazzaroni, scultori come Luigi da Co e Alberto Oliva intagliatori come Lorenzo Aili.

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L’appartamento nobile si trova nell’ala est del primo piano e si presenta con arredamenti di pregio e sfarzosi intagli rivestiti d’oro zecchino. Secondo un’antica leggenda, la Rocca sarebbe anche stata testimone di un crudele delitto: si tratta dell’uccisione di Cassandra Marinoni di Milano, nota con il soprannome di Donna Cenerina, sposa del Marchese Diofebo II Meli Lupi ed assassinata dal cognato Giulio Anguissola nell’anno 1573, si pensa per motivi di interesse. Da questo delitto è nata la leggenda del fantasma di Donna Cenerina, che vagherebbe sconsolata e senza pace nelle Sale della Rocca, accompagnandosi con fenomeni inquietanti ed inspiegabili.
La Rocca di Sorgna fa parte dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.