Tra balene antiche e mari scomparsi
Il percorso museale permette di camminare sui resti dell'antico mare che esisteva prima che si formasse la pianura, e consente di toccare con mano alcuni fossili che hanno fino a 7 milioni di anni (molti dei reperti fossili facevano parte del museo Mare antico di Salsomaggiore Terme, oggi confluito nel MuMAB). Questi alcuni degli 'highlight' del nuovo museo, la cui esposizione è suddivisa in due macro-aree. Una è la sezione geopaleontologica, si trova nell'edificio principale e conserva uno dei più ricchi e interessanti patrimoni paleontologici recuperati nel Bacino Padano. Buona parte di questi tesori sono frutto di scavi effettuati nell'alveo del torrente Stirone, e vengono presentati intervallati da installazioni interattive, in modo da comprendere con facilità i complessi processi evolutivi del Bacino Padano.
MuMAB - Museo del Mare e della Biodiversità
Grande protagonista di questa sezione è l'unico esemplare al mondo della balenottera 'Plesiobalaenoptera quarantellii': il suo scheletro è quasi integro, e risale all'inizio del Tortoniano (un'era inclusa tra i 10 e gli 11 milioni di anni fa). Ospitato in una sala immersiva, allestita come un vero e proprio regno sottomarino, c'è anche lo scheletro della balenottera 'Matilde', tra le cui vertebre sono stati ritrovati i denti di uno squalo.
Dispostivi touch screen permettono poi di approfondire i temi della biodiversità marina, mentre il percorso di questa sezione si chiude con la storia del ritiro delle acque, la formazione della pianura, l'arrivo dell'uomo e il particolare legame tra l'antico mare e le acque saline termali, oggi grande ricchezza di Salsomaggiore. Fra l'altro, nel Medioevo i pozzi per l'estrazione del sale erano sotto la giurisdizione del Castello di Scipione, che è collegato al MuMAB tramite un bellissimo percorso naturalistico segnalato.
MuMAB - Museo del Mare e della Biodiversità
La seconda sezione è quella naturalistica, ed è ospitata nell'ex stalla della casa colonica. In questi spazi dedicati al 'tempo attuale' si offre una spiegazione delle dinamiche che hanno plasmato questi luoghi, gli habitat fluviali, la grande biodiversità. Il percorso si snoda tra diorami naturalistici, pannelli illustrati ed exhibit.
Le visite al MuMAB vanno prenotate, in ottemperanza con le normative sanitarie. Potete farlo a questo link.
Il Parco dello Stirone
Il Podere Millepioppi è un bene confiscato alla mafia che si trova all'interno del Parco dello Stirone, in un'area compresa nel Polo Turistico Ambientale di San Nicomede. Gli scavi che sono stati portati avanti a partire dal 1960 nell'alveo del torrente hanno portato all'istituzione del Parco Fluviale Regionale, divenuto 'dello Stirone e del Piacenziano', in seguito all'unione con la Riserva Naturale Geologica del Piacenziano.
L'area si trova tra le province di Parma e Piacenza, nei comuni di Fidenza, Salsomaggiore Terme, Alseno, Vernasca, Castell'Arquato, Lugagnano Val d'Arda, Vernasca, Gropparello e Carpaneto Piacentino.

Castell'Arquato
Dal punto di vista paleontologico il Parco riveste una straordinaria importanza, ma anche in termini naturalistici perchè offre una grande ricchezza, tra aree pre-appenniniche, paesaggi agricoli, zone calanchive, tutte custodi di grande biodiversità. A fare da cornice, i numerosi borghi medievali, le pievi, i manieri appartenenti al Circuito dei Castelli di Parma, Piacenza e Pontremoli. Tra cui il fiabesco borgo e castello di Vigoleno (scoprite di più a questo link), e l'affascinante Castell'Arquato (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo).