
Tra i diversi edifici che arricchiscono la città pugliese spicca Palazzo Ceci, costruito al principio dell’Ottocento in quella che ha preso oggi il nome di Piazza Catuma. Di origine medievale è la residenza fortificata del Palazzo Ducale, trasformata e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, che si presenta con il grandioso portale e attorno al quale aleggia la leggenda che narra di una galleria sotterranea che lo collegherebbe al Castel del Monte e sarebbe servita come via di fuga durante eventuali assedi. Di epoca sveva è anche l’origine di Porta Sant’Andrea, ristrutturata con aspetto barocco nel 1593: si tratta dell’unica porta cittadina rimasta.

Nonostante si trovi fuori città, il principale punto d’interesse per i visitatori che arrivano ad Andria è sicuramente Castel del Monte, la fortezza federiciana a forma di corona imperiale situata poco fuori il centro abitato. Venne costruita per volere di Federico II nel 1240 ed, essendo cosi importante per il suo valore storico, culturale, simbolico ed architettonico, è stato inserito nella lista di Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco dal 1996, diventando uno dei simboli più conosciuti, non solo della Puglia ma dell’Italia intera. Il castello è costruito direttamente su un banco roccioso, in molti punti affiorante, ed è universalmente noto per la sua forma ottagonale. Su ognuno degli otto spigoli si innestano otto torri della stessa forma. Il cortile, di forma ottagonale, è caratterizzato, come tutto l'edificio, dal contrasto cromatico che deriva dall'utilizzo di breccia corallina, pietra calcarea e marmi. In corrispondenza del piano superiore si aprono tre porte-finestre, mentre le sedici sale, otto per ciascun piano, hanno forma trapezoidale: il collegamento fra i due piani avviene attraverso tre scale a chiocciola inserite in altrettante torri, alcune delle quali accolgono cisterne per la raccolta di acqua piovana ed in altre sono ubicati i bagni, dotati di latrina e lavabo. Particolarmente interessante il corredo scultoreo, anche se fortemente deturpato, che offre l’idea di come doveva essere in origine con l’impiego di tessere musive, piastrelle maiolicate, paste vitree e dipinti murali. Sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari ed un frammento del mosaico pavimentale nell'VIII sala al piano terra. Scopri di più su Castel Del Monte

Tralasciando l'aspetto storico artistico ad Andria si può risvegliare il palato grazie alle prelibatezze gastronomiche ai prodotti tipici. Una sosta da prevedere è quella al Museo del Confetto, nelle vicinanze della Cattedrale, un vero e proprio museo del gusto che offre la possibilità di addentrarsi in quattro diversi percorsi nei quali scoprire i vari attrezzi utilizzati per la produzione dei confetti e da terminare con il loro assaggio. A questo proposito seguiamo questo itinerario.
La gastronomia locale vanta ottimi prodotti come burrate e caciocavalli, vini casalinghi e i doc Rovera, bianchi e rosati, l’olio extravergine d’oliva. Da assaporare le immancabili orecchiette e gli strascinati alle cime di rapa, le brascioline con carne di cavallo o manzo, il può di fave e cicoria, i taralli e la focaccia pugliese. Non in molti sanno che l’origine della Burrata risale agli inizi del 1900 grazie alla creatività dei mastri casari della vecchia Masseria Bianchini di Andria, dove iniziò la produzione di questo formaggio fresco secondo un’antica e tipica tradizione contadina che prevedeva la riduzione dello spreco e il riutilizzo degli avanzi della produzione casearia; mescolando gli scarti della lavorazione della pasta filata con della panna ed avvolgendo il tutto in un sacchetto di pasta filata nasce la specialità Burrata di Andria. Scopriamo la cremosa bontà della Burrata di Andria
