
Aci Trezza non è solo Malavoglia, come ben testimonia la Casa del Nespolo, un museo ospitato in una vecchia abitazione dalla struttura architettonica tipicamente siciliana della metà del XIX secolo. Il cortile, un piccolo orto e l'ingresso caratterizzato da un arco in pietra lavica a tutto sesto introducono il visitatore all'interno articolato in due stanze. La prima, la sala ""La terra trema"", raccoglie fotografie, locandine e varie testimonianze dell'omonimo capolavoro cinematografico di Luchino Visconti del 1947, con un cast di attori scelti interamente fra gli abitanti del piccolo borgo marinaro. La seconda, la "Stanza dei Malavoglia"", ospita testimonianze del mondo dei pescatori trezzoti della metà dell'Ottocento, con una raccolta di antichi strumenti di lavoro e suppellettili della vita quotidiana. Tra le curiosità da non perdere le foto scattate personalmente da Giovanni Verga e la raccolta di lettere al fratello Pietro. In pieno centro storico, vicino alla Casa del Nespolo, si trova anche la Chiesa di San Giovanni Battista, edificio immortalato anch'esso da Visconti. La facciata è caratterizzata dal campanile a vela centrale e dal campanile turrito posto di lato. L'interno, a due navate, è formato dall'abside semicircolare e da quattro cappelle laterali. Tra i pregevoli stucchi spicca il Battesimo di Gesù di Giacinto Platania. Ci sono poi l'Edicola della Madonna della Provvidenza del XVIII secolo, la più antica delle cappelle che costellano il territorio, e l'Edicola della Madonna della Buona Nuova, costruita un secolo dopo. Altri interessanti edifici da visitare sono la vecchia Fattoria del Feudo, una grande casa padronale dove si vistano il frantoio, la stalla, il pollaio, la limonata e altri caratteristici ambienti; la Casa Merra, a ridosso del porto, che una volta era una locanda molto frequentata; la Torre dei Faraglioni, luogo di avvistamento per contrastare le incursioni piratesche.

Discorso a parte merita il Castello di Aci Castello, situato sopra un costone lavico a dominare sulla piazza circostante. Costruito nel 1076 ad opera dei Normanni su di un promontorio lavico interamente circondato dal mare, fu collegato alla terraferma grazie alla colata lavica del 1169. Divenne dimora di importanti signori del passato e adibito a carceri militari, fino ad ospitare, oggi, la sede del Museo Civico diviso in tre sezioni diverse: la sezione Paleontologica, la sezione mineralogica e la sezione archeologica. Particolarmente interessanti sono l'area dedicata alla mineralogia e, all'esterno, l'orto botanico che espone diverse varietà di piante tra le quali quelle grasse di notevole valore naturalistico.

Un'altra curiosità di questi luoghi riguarda una delle più tipiche specialità gastronomiche: si dice che ad Aci Trezza il cuoco Francesco Procopio dei Coltelli abbia inventato il gelato e le granite. E infatti non c'è visita che si possa dire tale senza la sosta per gustare la granita. I bar del luogo la propongono in moltissimi gusti, dai tradizionali mandorla e pistacchio fino a gelsi, fico, pesca, anguria. Da mangiare rigorosamente con morbida brioche con tuppo e una spruzzata di panna. La cucina dell'acese offre pietanze prelibate e per tutti i gusti, ricchi di colori ed odori. Questa ricchezza è dovuta soprattutto al contributo che ciascun popolo tra arabi, normanni, francesi, spagnoli, ha portato nei vari secoli di dominazione in Sicilia. In questa zona sono particolarmente prelibati il pesce, i molluschi e i crostacei, perché vivono in un habitat particolare creato dai fondali in roccia lavica. I più fortunati possono provare come antipasto il mauru, un'alga che cresce solo qui, particolarmente carnosa e gustosa servita cruda con limone. Tra i primi spaghetti all'aragosta, linguine al cartoccio o all'acqua di mare e gli immancabili spaghetti al nero di seppia. In tema di secondi il pesce alla griglia vanta diverse varietà: saraghi, triglie, orate, spigole, tranci di pesce spada o anche spiedini, calamari e gamberoni. Ottime, ovviamente, le fritture. E per gli amanti dei dolci, oltre alle granite, rinomati sono i cannoli e le cassate di ricotta.
