
La proprietà si è formata attorno ad un rudere romano, anche se le prime testimonianze risalgono al 1101. Il nucleo più antico della villa, infatti, è medievale, quando la famiglia Trissino costruì un castello come emblema del proprio potere feudale. Nella seconda metà del XV secolo l’edificio venne trasformato in residenza di campagna, perdendo gradualmente il suo carattere militare. Nello stesso periodo il terreno venne allestito a giardino per essere ridefinito nel Settecento ed arricchito con alberi e statue in epoche successive. Sempre nel Settecento vennero edificate le due ville. La villa superiore è caratterizzata da un ampio prato verde ornato da statue e cinta da portali e muri, sopra ai quali si trova la “cavallerizza” da cui si scende al lungo e suggestivo viale dei cedri. Davanti alla villa inferiore scende una doppia scalinata che conduce alla grande fontana ottagonale, ornata da statue, che contiene circa 1500 metri cubi di acqua. Notevole è anche la doppia gradinata che porta alla sottostante fontana del Nettuno e alla balaustra che si affaccia sul vasto bosco, ricco di grandi querce, tassi, cedri del Libano, pini dell'Himalaya, lecci e sequoie secolari.

Il parco di circa 20 ettari è suddiviso in zone, nelle quali si alternano ampie aree boschive e radure a prato. Gli alberi si presentano a gruppi o ad esemplari arborei isolati, alcuni dei quali hanno oltre 200 anni: non solo rendono il paesaggio particolarmente scenografico, ma fanno anche da collegamento con i giardini all'italiana che circondano le ville, alternandosi a siepi, aiuole, terrazze e viali. Sono rimaste intatte le due grandi scalinate e le terrazze pensili. All'interno del parco, muovendosi dalla villa superiore a scendere verso la villa inferiore, sono disposti vari luoghi decorati da più di cento statue, per lo più a soggetto mitologico. Dall’edificio padronale il viale dei limoni porta al parterre ottagonale con i giardini all’italiana, mentre il viale delle ortensie sfiora l'oliveto e arriva alla villa inferiore; risalendolo verso la villa superiore porta alla cosiddetta camera verde e al belvedere coi suoi roseti. A caratterizzare il tutto anche i numerosi cancelli in ferro battuto presenti nel giardino e il portale di ingresso alla villa inferiore attribuito all’architetto veneziano Frigimelica. Alla metà del XIX secolo l’intero complesso passò alla famiglia Da Porto. L’anno di svolta della proprietà è il 1950, quando, dopo un periodo di totale abbandono in seguito alla seconda guerra mondiale, venne acquistata dal conte Giannino Marzotto che ne ha abbellito la villa superiore e il parco.

All’interno la villa conserva affreschi, statue, una collezione di arazzi Pannemaker di committenza Gonzaga, i cartoni di Raffaello e Giulio Romano e una pinacoteca con la collezione Macchiaoli, opere che si possono ammirare grazie alle visite guidate. Importanti sono gli arredi della villa e gli affreschi di Tommaso Porta e di suo figlio Andrea, che adornano un corridoio, il salotto del caminetto rosso e la grande sala centrale. Non manca l'organizzazione di attività didattiche ed esposizioni. Inoltre la villa è dotata di una cantina. L’ambientazione storica di Villa Trissino Marzotto la rende la location ideale in cui ricevere i propri ospiti in occasione di eventi privati ed aziendali, matrimoni, compleanni, ricorrenze speciali in cui si possono vivere momenti davvero speciali grazie alle indimenticabili atmosfere di ambienti caldi ed accoglienti.
Villa Trissino Marzotto fa parte dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.