
Ponte Coperto / ©iStockphoto
Particolarmente suggestivo è anche il Duomo, intitolato a Santo Stefano, la cui costruzione è avvenuta alla fine del Quattrocento per ordine del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti: l’immensa cupola centrale è la parte più significativa della struttura, essendo la terza in Italia per dimensioni dopo quelle di San Pietro a Roma e della Cattedrale di Firenze. Anche San Pietro in Ciel d’Oro vanta una bellissima cupola: internamente è infatti decorata in oro. La piazza davanti alla Basilica è dominata dalla facciata della Chiesa romanico-lombarda, mentre sulla sinistra di chi guarda c’è il Convento dei Canonici Regolari di S. Agostino oggi trasformato in Caserma dei Carabinieri e sulla destra il Convento di S. Agostino, abitato dai frati agostiniani e sede del Centro Culturale Agostiniano. Sulla facciata bisogna prestare attenzione alla lapide che riproduce la terzina di Dante Alighieri tratta dal Paradiso: “Lo corpo ond’ella fu cacciata giace giuso in ciel d’auro Ed essa da martiro e da esilio venne a questa pace”, poiché è il riferimento alla sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, fatto uccidere dal re ostrogoto Teodorico e sulla cui tomba sorse la Basilica paleocristiana di S. Pietro in Ciel d’Oro. Santa Maria del Carmine è uno dei più spettacolari esempi di architettura gotica in mattoni di tutto il Nord d’Italia mentre il primato della basilica più antica della città spetta alla Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, eretta in età paleocristiana in un’area cimiteriale: l’intitolazione si lega ai santi martiri dai cui resti, rinvenuti a Milano da Sant’Ambrogio nel 386, provengono le reliquie portate qualche anno dopo a Pavia. Da non trascurare la visita anche a San Francesco, la cui facciata riprende quella dell’Abbazia di Chiaravalle, a San Teodoro, che custodisce diversi affreschi, e alla Chiesa di Sant’Eusebio, raro esempio di architettura longobarda che annovera una cripta del VII secolo.

Interno della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro / © Provincia di Pavia
Notevoli sono anche le testimonianze di carattere civile, come il Castello Visconteo, fatto costruire da Galeazzo II Visconti nel 1360, che ospita la Pinacoteca Malaspina, il Palazzo Malaspina, il Palazzo Bottigella o il Palazzo Mezzabarba sede del municipio. Uno dei fiori all’occhiello della città è l’Università, che per storia e tradizione è una delle più celebri in Italia. La sua origine risale all’825 e tra gli studenti illustri spiccano i nomi di Ugo Foscolo, Vincenzo Monti, Lazzaro Spallanzani, Giulio Natta e Alessandro Volta.
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Castello visconteo / ©iStockphoto
Quello che, però, porta Pavia sotto i riflettori internazionali è la splendida Certosa, situata a circa 8 chilometri a nord della città. Era il 27 agosto 1396 quando Gian Galeazzo Visconti e i suoi tre figli ponevano la prima pietra della Certosa della Madonna delle Grazie, un progetto nato da un voto della moglie Caterina e subito concepito dal duca di Milano come grandiosa celebrazione della dinastia viscontea, anche se fu solo nel Quattrocento che l’edificio venne completato nella ricca veste decorativa rinascimentale, che lo rende uno dei monumenti più prestigiosi dell’arte italiana. Ad attirare l’attenzione sono soprattutto la splendida decorazione scultorea della facciata, in marmi bianchi e policromi, il trittico in dente di ippopotamo nella sacrestia vecchia, il superbo ciclo pittorico affrescato dal Bergognone nel transetto della chiesa, l’incredibile lavoro di intaglio ligneo del coro, e le ricche ornamentazioni in cotto dei due chiostro: un vero capolavoro artistico ed architettonico.
