È interamente dedicata a Escher, artista “sui generis” a cui si deve il merito di aver amplificato le possibilità immaginative della grafica donando stupore all'osservatore. È la mostra antologica Escher che fino al 7 giugno rimarrà aperta al Salone degli incanti di Trieste. Maurits Cornelis Escher nasce nel 1898 in Olanda dove muore nel 1972. Nel 1922 visita per la prima volta l’Italia, dove visse per molti anni, visitandola da nord a sud e rappresentandola in molte sue opere. Inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher nelle sue celebri incisioni e litografie ha creato un mondo unico, immaginifico, impossibile, dove confluivano arte, matematica, scienza, fisica, design. Partendo dalle opere di impronta art-noveau risalenti al periodo della formazione presso la scuola di Jessurun de Mesquita, la mostra pone l’accento sul periodo del viaggio italiano di Escher. Ispirato e influenzato dall'arte a lui contemporanea e del passato, l’artista declina costruzione geometrica e rigore nel segno visionario della ricerca estetica più pura. Artista poliedrico e contemporaneo al suo tempo, fu però capace di anticipare intere correnti artistiche come quelle del Surrealismo e dell’Optical Art di cui può essere considerato un esponente ante litteram.


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PERCHE' ANDARE
Con circa 200 opere il percorso espositivo racconta il genio dell’artista olandese con le opere più iconiche della sua produzione quali Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, che appartengono all’immaginario comune riferibile al grande artista. L'esposizione, curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea, prende avvio dal periodo giovanile in cui l'artista si avvicina al tema della tassellazione, intesa come metodo della divisione regolare del piano con intenti decorativi. La sezione sucessiva dedicata ai “Paesaggi italiani” pone l’accento sugli stimoli che la natura e la storia del Bel Paese, ebbero sulla fervida mente dell’artista, mostrando scene degli Abruzzi, della Campania, della Calabria e della Sicilia. Non mancano le vedute della città che aveva scelto come sua residenza, Roma, ritratta sia di giorno sia di notte.
In mostra si affronta poi il tema della tassellazione che è al centro di un intera sezione che include un filmato dedicato all’Alhambra, il monumento di Granada che Escher visitò e in cui si trattenne a ricopiare i disegni, da cui trasse ispirazione per le sue tassellazioni. Di particolare interesse la sezione che affronta il tema del passaggio dalle due alle tre dimensioni con le opere “Altro mondo”, “Su e giù” e “Relatività” che vogliono far accedere il visitatore al paradosso dello spazio di Escher. Presente nell'esposizione anche una sezione dedicata ai “Lavori su commissione” che vanno dagli ex libris (foglietti che si usava inserire nei libri appartenenti a una stessa biblioteca privata), fino ai biglietti d’auguri, alle illustrazioni o ad altre commissioni occasionali. Un altro importante aspetto affrontato in mostra è la riflessione sul mondo, ovvero la trasformazione di una forma in un’altra che trova la sua massima espressione nel celebre capolavoro intitolato Metamorfosi II.


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DA NON PERDERE
Fra le particolarità del percorso espositivo ricordiamo la presenza, all’interno delle sezioni, di giochi ed esperienze che permettono di entrare nel meraviglioso mondo di Escher da protagonisti, ossia misurandosi attivamente con i paradossi prospettici, geometrici e compositivi che il grande artista pone in essere nelle sue opere.
ESCHER
Fino al 7 giugno 2020
Luogo: Trieste, Salone degli Incanti - Centro Espositivo d’Arte Moderna e Contemporanea
Info: 040 982831
Sito: www.mostraescher.it