Laddove un tempo sorgeva la quattrocentesca Cascina Rosa, circondata da uno spazio verde di 25 mila metri quadrati, oggi sorge un giardino botanico amato dagi studiosi ma anche dalle famiglie in cerca di un luogo in cui trascorrere una giornata speciale a tu per tu con la natura. Siamo a Milano, nel quartiere Ciittà Studi e proprio qui, nel 2001, al posto dei ruderi dell'antica cascina in rovina oggi è stato ricavatol'Orto Botanico Città Studi, il terzo del polo universitario milanese, assieme a quello di Brera e quello di Toscolano Maderno sul Garda. All'interno di tre splendide serre, lungo i percorsi che attraversano prati verdi, un ruscello e uno spazio d'acqua si possono ammirare tantissime piante differenti, alcune importate nel corso del XVIII secolo, oltre ad una serie di essenze naturali tipiche della lombardia, tutte incorniciate dai bellissimi alberi che offorno una suggestiva testimonianza della vegetazione dell'antico Parco.
Fiore all'occhiello dell'Orto Botanico Città Studi è la visita alle tre serre, una dedicata alla conservazione invernale, le altre due altamente automatizzate, considerate tra le più interessanti d'Europa. Realizzate per il contenimento fisico-biologico delle specie allevate e per il loro mantenimento in purezza, offrono gli strumenti per una sperimentazione avanzata. Al loro interno custodiscono ben dieci differenti compartimenti autonomi dal punto di vista climatico e fotoperiodico.
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La realizzazione del giardino, nato sia per scopi didattici e scientifici che per avvicinare quante più persone alla conoscenza delle specie didattiche attravrerso la ricostruzione di ambienti tipici della vegetazione lombarda, è stata concepita in modo da offrire una certa continuità con la tradizione storica degli orti botanici diffusi a partire dal XV secolo e legati, all'inizio, essenzialmente alle ricerche sulle piante medicinali. Lungo il percorso, infatti, ogni pianta appare scrupolosamente catalogata mediante l'apposizione di un cartellino recante il nome della specie. Durante la vista sarà, dunque, un piacere poter ammirare e riconoscere specie magnifiche tra cui azalee, camelie, abeti e querce, oltre a bellissime piante spontanee e coltivate, orticole e autoctone come il salice, e specie importate fin da epoca medievale per abbellire i giardini lombardi, come il nocciolo del Giappone.
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