A Vienna sulle orme del grande Gustav Klimt (1862-1918). Nell'anno dell'anniversario dalla sua morte, ecco la casa utilizzata come atelier negli ultimi anni della sua vita. Parliamo di una villetta che si trova nel 13° distretto di Vienna ed è stata usata dal 1911 fino al 1918. Da poco aperta per la prima volta al pubblico. Con tanto di mostra permanente, curata da Oliver Schreiber con la collaborazione della National Landmarks Commission e realizzata dall'architetto Eduard Neversal con la Klimt Society.


E' un'altra delle molteplici iniziative per ricordare e omaggiare il pittore austriaco, uno dei più significativi artisti della secessione viennese. Le sue opere, come Giuditta I (1901) e Il bacio (1907-08) sono riconosciute come grandi capolavori della storia dell'arte mondiale.


Fra le mura del cottage ristrutturato e trasformato in villa soltanto nel 1923, l'artista dipinse alcune delle sue più celebri opere, come il ritratto di Adele Bloc-Bauer II e quello di Friederike Beer. Questa proprietà compreneva un giardino, ed era stata costruita originariamente senza il primo piano. Semplicemente come un suo laboratorio artistico.


L'area del piano terra è stata ricostruita in base alle immagini dell’epoca. E ogni dettaglio è stato rispettato, dall'arredamento della “Stanza di ricevimento” sino all'Atelier, sulla base delle foto di Moritz Nähr. Anche grazie ai modelli originali disponibili di determinati oggetti (ad es. la moquette). In questo modo il suo modo di vivere e lavorare traspare attraverso l’atmosfera ricreata anche dal punto di vista dei contenuti. Negli altri locali dell’atelier vengono fornite informazioni sulle modelle e sulle “clienti” che sono state particolarmente significative per l’opera di Klimt di questo periodo creativo.