2. La nascita del sigaro è avvenuta per caso in quanto, dopo uno di quei tipici temporali cari alla stagione estiva, il tabacco Kentucky lasciato all’aperto, fermentò e, al fine di non gettare via tutto, si utilizzò il tabacco "andato a male" come ripieno di sigari venduti a costi contenuti. I successo fu epocale tanto che, nel 1818 Ferdinando III, granduca di Toscana, decise di dare vita alla Manifattura Granducale di Firenze in cui si producevano proprio sigari fermentati. VAI ALL’ITINERARIO

3. La creazione di ogni sigaro richiede grande attenzione in quanto, per realizzarlo, si selezionano solo le migliori foglie: dopo aver bagnato il tabacco e averlo lasciato fermentare, avvalendosi della colla d'amido di mais, le lavoratrici appoggiano il tabacco e lo arrotolano dandogli la tipica forma irregolare. Adagiato su telai di juta, passa poi all’essiccazione e alla stagionatura per un periodo variabile che, di media, si aggira tra i 6 ed i 12 mesi, per poi essere confezionato e venduto.
4. Esiste un sigaro per ogni esigenza e gusto: tra le varietà, a spiccare è l'Antico Toscano forte e deciso, mentre i Toscani si contraddistinguono invece per persistenza del gusto mentre, i Toscani Garibaldi, essendo prodotti con foglie ad alto tasso zuccherino, hanno un aroma dolce. VAI ALL’ITINERARIO

5. Appassionati o semplici curiosi, tutti possono fare visita alla Manifattura del Sigaro Toscano di Lucca per prendere parte a visite guidate che permettono di scoprire la storia e i processi lavorativi di quei sigari noti per essere tra i più amati al mondo. Dopo il dovere il piacere allo spaccio, là dove è possibile fare incetta dei prodotti della Manifattura.